domenica 8 marzo 2015

EMMA DAY, ANNO PRIMO

Ecco, già ne sento gli effetti. Il font, signori e signore, il font. Ho dubbi sul font. Sto usando il noioso verdana per scrivere questo post, ma so che alla fine, quando dovrò pubblicarlo, lo sostituirò. OK, pensate pure che sono diventata pazza, ma non è così, almeno non proprio. Il fatto è che ieri, 7 marzo 2015, si è svolta la prima edizione dell' EmmaDay, giornata di riflessione e formazione dedicata a chi scrive e a chi vorrebbe farlo organizzata dalla mia casa editrice, Emma Books

La mattina.  
Dopo un ottimo caffè accompagnato da delizie varie,  il primo incontro è con lo scrittore Giuseppe Lupo che ci intrattiene sul tema:"Raccontare da vicino per approdare lontano." Originario della Lucania, Lupo dice di aver cominciato a leggere da ragazzo solo dopo il devastante terremoto dell'80 perché in quella drammatica situazione "non c'era altro da fare". I suoi  consigli? Narrare per emozionare, per ricucire, per ricostruire; scrivere per inventare mondi; divertirsi scrivendo, scrivere per divertirsi. Un po' come faceva suo nonno quando diceva "vado a prendere un caffè in piazza",  quasi stesse partendo alla scoperta delle meraviglie del mondo (quanto mi è piaciuta questa cosa!).
Il font, eccolo di nuovo.Voi sapete cos'è il comic sans? È un carattere Microsoft, quello tipico del fumetto per intenderci, che è stato così ab-usato negli anni '90 (persino dal Wall Street Journal!) che è nato addirittura un movimento per farlo fuori ("bancomicsans"). Partendo dalla guerra tra Jobs e Bill Gates della metà degli anni '80 (ho sempre tifato per Mac), Marco Ghezzi, cofondatore di BookRepublic, ci ha regalato una splendida riflessione tra storia e social-ogia dedicata all'influenza del font sulla parola scritta e letta e alle convenzioni acquisite che riguardano i font - alle quali tutti noi ci adeguiamo. Esempio: se dovete inviare un documento ufficiale - compreso un manoscritto a una CE -, non ricorrete forse al Times New Roman?).  Il panel di Ghezzi? Per me un vero momento mastercard (senza prezzo). 
Il pomeriggio.

A fine pranzo -  delizioso - si torna al lavoro. Da una parte Adele Vieri Castellano e Monica Colombo parlano di come dar vita a luoghi e personaggi indimenticabili seguendo la regola fondamentale del show, don't tell (mostra, non descrivere) dall'altra moi, io, Emma che si racconta, in: dalla penna ai bit, storia di una autrice (ovvero come stare sui social senza rompere troppo gli zebedei al mondo). Stare su internet oggi non è più un optional, ma è un alleato fenomenale per ogni autore - dal bestseller all'ultimo arrivato (moi, appunto);  non  aiuta forse a vendere romanzi al minuto, come al mercato, ma a farti conoscere e ad allargare la cerchia dei tuoi potenziali lettori sì. Anche le CE più tradizionali se ne sono accorte (alleluia!) e pare che oggi lo pretendano dai loro autori per contratto.  

Aperitivo con gli astri.
La giornata si conclude con con un intervento (quasi  spettacolo) di Marco Pesatori, colui che cura l'oroscopo per Repubblica, studioso degli astri e dell'essere umano; segno per segno, descrive pregi e difetti degli scrittori (anche di quelli presenti, ahimè): grande, esilarante e inatteso!

I miei grazie vanno a:
Maria Paola Romeo, direttore editoriale di Emma Books (e mia editor di superlusso) e Marco Ferrario, cofondatore e CEO di BookRepublic: hanno preso parte stoicamente a tutti gli incontri arricchendoli con una facilità invidiabile di contenuti meravigliosi. Viola Marconi, di Book Republic, per i suoi suggerimenti all'avanguardia sui social. Valentina e Valeria (le altre due V di casa) per aver fatto funzionare l'EmmaDay come una perfetta macchina da guerra e per i loro insostituibili tweet. 
I miei grazie vanno ancora a tutti i relatori e infine alla allegra e preponderante presenza femminile e alle molte amiche/autrici presenti che hanno reso ancora più piacevole la giornata: Rossella Calabrò, Paola Gianinetto, Patrizia Violi, Silvia Ami oltre alle già citate Adele Vieri Castellano e Monica Lombardi (nella foto Lombardi, Vieri Castellano, Gianinetto, Ami e, sullo sfondo, con la tazzina in mano, Patrizia Violi).


Yours Truly
                            Viviana

Ps: e il font? Purtroppo blogger non offre una gran  varietà di scelta, ma visto che si chiama quasi come me, scelgo il Georgia. Il Comic Sans, purtroppo, non c'è.

Momenti Twitter della giornata:

#social avvicinano l'autore al lettore, colmano il vuoto che spesso lasciano gli editori. Parola di @VivianaGiorgi1 #EmmaDay 
Amazon, editori e librerie: per scrivere bisogna conoscere i mutamenti dell'editoria, capirne le dinamiche 
I book blogger possono orientare le scelte dei lettori, fanno quello che una volta facevano i librai. @Bookrep @VivianaGiorgi1
Prima di proporsi, è importante conoscere i cataloghi degli editori a cui mandare il manoscritto @VivianaGiorgi1 
Oggi pubblicare in cartaceo può voler dire non riuscire ad arrivare in libreria. Nel digitale questo non accade. @VivianaGiorgi1 @Bookrep
Mai sottovalutare le scelte tipografiche: importanti sia per lettura sia per scrittura. @marcoghezzi per ‪#‎EmmaDay‬ 
GIUSEPPE LUPO:
"Lavorare per promuoversi è come avere tanti orti: coltivare un po' qui e un po' lì e raggiungere tutti"
"La terra dello scrittore è la sua lingua" sostiene Giuseppe Lupo #EmmaDay 
all'#EmmaDay: per essere scrittori consapevoli bisogna essere lettori consapevoli 

2 commenti:

  1. Bel reportage e bella foto: sullo sfondo ci sono anch'io con la tazzina in mano. Mara Roberti sarebbe orgogliosa di me :)

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  2. Ma certo Patrizia! Pensa che sono così ciecata che non me ne ero accorta. E devo dire che sei bellissima.
    Ora lo segnalo nel post! :)

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