lunedì 17 febbraio 2014

THANK GOD IT'S MONDAY, STORIE STRAMPALATE DI WEEK END DIMENTICABILI.


Chi era che cantava Thank God it's Friday? Donna Summer? Baggianate. Io ringrazio il Cielo che sia lunedì. Perché penso che l'aprirsi di una nuova settimana mi offra sette nuovi eccitanti giorni di vita. Non che succeda molto di questi tempi, a parte la pioggia. Dunque, se ci penso bene...Non riesco a scrivere, amen, non è una grande perdita per il mondo letterario. Ho chiuso con qualcuno che mi stava caro e che continuerà ad esserlo (non un maschietto, niente di tutto ciò, un'amica). Ho una casa che fa schifo, che andrebbe presa e rigirata come un calzino puzzolente (se ci fosse la possibilità di inserire un gene nel mio DNA, vorrei che fosse quello dell'ordine). Ho mille idee che mi girano per la testa, ma che non riesco a focalizzare.  
Ecco, forse questa settimana qualche tessera andrà al giusto posto, penso. Mi illudo.
Forse riuscirò anche a trovare un paio di scarpe rosse fiammanti, di vernice, per tirarmi su di morale e camminare a un metro di altezza, quasi avessi le ali ai piedi, come Mercurio. Io che sui tacchi non so stare? Mmmmm.
Ok, le scarpe. A un certo punto, se andate avanti a leggere, vedrete che c'entrano, almeno un pochino.
Ieri sera incontro qualcuno, bel tipo, fidanzato, of course (ecco un ulteriore motivo per cui ho bisogno di un paio di scarpe nuove, rosse e con tacco da caviglia fratturanda). 
Dopo un certo numero di banalità mi dice, con un sorrisino condiscendente:
"Veramente scrivi storie da donne?"
E gli uomini? Somatizzano! penso.
"Veramente." Forse pensava che si scrivessero da sole le storie da donne? "Qualcuno preferisce chiamarle narrativa femminile, o romance. A me rosa non dispiace, però. Storie rosa. Come una bellissima, dolce alba."
Mi viene in mente il mio tutù rosa della Danza delle Ore, quando a un saggio di danza, da  ragazzina, ero una delle tre albe. Dio santo! Mi ricordo ancora i passi, mi viene persino da accennarli sul posto, ma il tipo mi sta chiedendo qualcosa. Lascio le note del vecchio Amilcare  e torno a lui.
"Pensavo scrivessi qualcosa di più..."
Ecco. Fa un gesto con la mano, come per dire...
"Più cosa, scusa?"dico senza alcuna aggressività.
"Be', insomma, una come te, pensavo che..."

Pensa ancora, il pusillanime. E non finisce mai le frasi. Forse potrei tirargli addosso il contenuto del bicchiere che ho in mano. Ma no, perché sprecare del buon rosé su uno del genere?
"Una come me? Forse pensavi che le autrici di rosa si vestissero tutte come Barbara Cartland?"
Dio, penso, sto bevendo del rosé!, come forse avrebbe fatto la Cartland.
"Barbara chi?"
Appunto. 
"Lascia perdere, valà. Ma se hai voglia, leggiti un mio romanzo, così capisci cosa scrive una come me, senza andare in giro vestita per forza di rosa dalla testa ai piedi."
Lui si gratta la testa (noto solo ora la calvizie incipiente) e mi chiede quale dei miei romanzi potrebbe leggere.
"Quello che vuoi, anzi l'ultimo, quello con il cowboy in copertina, così mi dai una mano con la classifica." Sano pragmatismo lombardo.
"Cowboy?"
Cristo Santissimo, un'altra domanda.
"Già, cowboy, con cappellone in testa e cavalli nella stalla, ma contemporaneo."
"È... erotico?"
Altra domanda. Rispondo muovendo la mano, nel tipico gesto che significa così così.
"Perché? Gli erotici li leggi, ti piacciono?"
"Forse potrebbero interessarmi più dei rosa," ridacchia, pensando di essere stato spiritoso.
Col pensiero alzo gli occhi al cielo.

Arriva la fidanzata. Lei sì che cammina sui tacchi alti come una top model, incrociando un po' le gambe, come fanno le top, come se avessero le gambe strabiche. Sorride, amichevole. Tiro un respiro di sollievo. Mi sembra simpatica.
"Ma davvero tu sei l'autrice del gatto rosso?" mi chiede a bruciapelo.
Decisamente simpatica. 
 "In persona," rispondo, stupita che ci sia qualcuno in quella casa che mi conosce, a parte l'amica che mi ha invitato.
"Ma è fantastico! Mi sono divertita un sacco a leggerlo!"
"Grazie, che splendido complimento. Prova a dirlo al tuo fidanzato, pensa che i romanzi rosa..."Metto dei puntini virtuali alla frase, perché non so cosa pensi il fidanzato, in realtà.
"Ho letto tutti i tuoi libri,"continua Miss gambe strabiche fregandosene del fidanzato.
"Be' non sono molti, per la verità," dico stringendomi nelle spalle.
"Li ho divorati. Il cowboy poi!" guarda un attimo il fidanzato, con un lampo di delusione nella pupilla. Come la capisco!
"Ma grazie...," belo, imbarazzata.
"A quando il prossimo?"fa lei.
Ecco. Ci siamo. Non so mai come rispondere a questa domanda.
"Presto," sorrido, mentendo. 
"Ti chiedo l'amicizia su Facebook, così rimango aggiornata!"

"Splendida idea, grazie!"
Devo ricordarmi di chiedere alla padrona di casa come si chiama miss gambe strabiche, così, se me la chiede davvero, l'amicizia, la accolgo nella mia casetta virtuale come una vecchia amica.
Il fidanzato, intanto, tira su un sopracciglio. Sorrido anche a lui. 
"Se vuoi leggere qualcosa di mio, la tua fidanzata pare abbia tutti i miei eBook, così non devi neppure comprarli," dico, pensando che Mr Bezos mi manderebbe all'inferno, se solo sapesse che ho osato pronunciare una frase del genere (a proposito, ve li ho mai raccontati i miei incubi ricorrenti con Mr Bezos? No? Un'altra volta).
Lui sorride, incerto su cosa fare e cosa dire. Spero non dica niente.
"EBook?" invece chiede con un punto interrogativo sul naso, come se si trattasse di una formula di fisica nucleare.
Ecco. Un'altra domanda.
Thank God it's Monday!

                       Yours truly
                                Viviana



giovedì 13 febbraio 2014

COSA HO LETTO DI RECENTE..., STORIE D'AMORE E DI SFIGA


BOOKS & COFFEE, GENNAIO 2014. Caffè e libri. Libri e caffè. Accoppiata vincente. Non so a voi, ma a me il caffè piace abbastanza lungo, deve essere tanto. Deve durarmi un po' e, d'inverno, la sua tazza deve riscaldarmi le mani. Il mezzo centimetro di espresso nella tazzina dei bar non mi arriva neppure all'esofago (lo so, potrebbero anche togliermi la cittadinanza italiana, per questo motivo).
Caffè e libri sono un'accoppiata vincente per me, vanno di pari passo. E a proposito di libri, ecco qualche titolo letto in originale lo scorso mese
1) Ok, incominciamo dal libro che sto appena finito, STRIKING DISTANCE, l'ultimo della serie I-TEAM di Pamela Clare (il primo è appena uscito in Italia): si merita quattro stelle piene****. Bello. E poi, come sempre, la Clare affronta temi importanti con la competenza di una ex giornalista (lavorava in una specie di I-Team lei stessa) e la libertà espressiva di una scrittrice: in questo caso il tema affrontato, per nulla leggero, è quello della violenza sulle donne. A onor del vero, mi sono piaciute più le parti suspense che quelle romance perché, quando si passa all'azione, la Clare riesce a pigiare sul pedale dell'acceleratore come poche altre autrici RS. Certo, l'attrazione tra i due protagonisti è forte - lui un Navy Seal, lei una giornalista televisiva catturata da Al Qaeda e liberata dopo mesi e mesi di prigionia e violenze - ma ci sono, almeno fino a metà libro, forse troppe pagine di introspezioni psicologiche che si ripetono e che rallentano il ritmo del racconto. In ogni caso, la Clare autrice di romantic suspense è sempre un gran leggere e i suoi protagonisti maschili, come questo Javier, sono fra i più hot che ci siano in giro! (Fra l'altro, qui ritroviamo quasi tutti gli eroi dei titoli precedenti, un po' come a una riunione di famiglia. Bello!)
2) Altro romance finito da poco, questa volta di genere contemporaneo, è ABOUT LAST NIGHT di Ruthie Knox,***(cover notevole!). Lei è un'autrice non ancora tradotta in italiano che mi piace parecchio, più volte finalista RITA (per la bella novella natalizia Room at the Inn - 2012 e per questo About Last Night - 2013.); scrive contemporanei brillanti con molto sesso dentro. Ecco, anche qui di sesso ce n'è molto, ma di brillante, man mano che il romanzo procede, ce n'è davvero pochino, soprattutto quando si incomincia a capire quanto maledetta sia stata in precedenza la vita della protagonista, una bad girl davvero da Guinness dei primati. Ma, diamine! Perché eroi ed eroine devono essere sempre più spesso dei tali sfigati? Una storia d'amore tra gente 'normale', no eh?? Capisco che i protagonisti debbano avere un background sofferto (anche i miei, nella loro modestia, hanno qualche sassolino nella scarpa), ma il livello di masochismo che raggiunge qui la protagonista è a dir poco sconcertante e non desta neppure compassione o simpatia. Mi pare che, di recente, le autrici americane vogliano compensare con il tragico passato dei loro protagonisti l'happy ending, che se ne vogliano quasi giustificare, come fosse qualcosa di scontato e poco credibile. Va bene, con una valanga di calamità alle spalle il lieto fine appare ancora più appagante per la lettrice, ma può un passato di disperazione nera, che più nera non si può, rendere una storia più degna e meglio riuscita? Ma! A questo proposito, anche la Clare, in Striking Distance, ci va giù dura con la sfiga. Ma almeno lì è in funzione del plot. 

3) Terzo romance letto in gennaio, è THE SUM OF ALL KISSES,***.  E qui arriviamo a una delle mie autrici preferite, Julia Quinn. LA ADORO. Vorrei avere la sua mano leggera, la sua capacità di descrivere attraverso i dialoghi, di creare con poche parole una scena esilarante o far crescere con tanta naturalezza una situazione sino al botto finale. Confesso che aspettavo di leggere con ansia questo terzo romanzo della serie Smithy-Smith soprattutto per il suo protagonista, che appariva nei primi due titoli come un gran figlio di buona donna, ma, ahimé, ne sono rimasta delusa. Il romanzo parte alla grande, tanto che all'inizio ero davvero beata, con tanto di sorrisino ebete, insomma, fisso sulle labbra, ma poi si perde per strada prima della metà. Il punto forte della Quinn, i dialoghi brillanti e i personaggi secondari che animano il plot, diventano qui preponderanti sul romance, tanto che la storia tra i due eroi non decolla sino a metà del libro (il primo bacio è a circa due terzi!). Per non parlare del personaggio di lei (tiepido e spesso contraddittorio) e del finale che prende una piega drammatica e per di più irrisolta che davvero mi ha lasciato basita (anche la Quinn convertita al partito della sfiga incombente? BASTA!). Peccatissimo, perché Hugh Prentice sarebbe stato un eroe perfetto con la sua invalidità (zoppica) e con le sue molte debolezze se quel finale...Se quel finale...Dio che brutta roba quel finale! Spero tanto nel book 4 della serie che, nonostante questa delusione, non mi farò sfuggire. 


4) BROKEN SHIELD di J.D. Rhoades, ****1/2. Seguito di BREAKING COVER, è un action thriller (ma c'è anche la storia d'amore!) che ti fa palpitare il cuore. Rhoades sta diventando uno dei miei autori preferiti e Jim Buckthorn - un semplice sceriffo, non un seal o un agente superspecialissimo - uno dei miei eroi preferiti. Vorrei tanto che questa serie diventasse cinema.
5) Ultima segnalazione, un'opera in italiano: IL TASTO G di Rossella Calabrò**** . Mi è piaciuto molto. Non è un romance, anche se si parla molto di amore; diciamo che è un' ascensorata di personaggi (se lo leggerete capirete perché dico ciò) quasi tutti femminili, che ci assomigliano molto. Scagli la prima pietra chi non vi ritroverà un po' di se stessa. La Calabrò è la dimostrazione di come si possa scrivere anche di cose davvero drammatiche con mano felicemente leggera e con un'ironia devastante.
                                     Viviana